lunedì 10 settembre 2012

Una Nuova rubrica: le Mie istruzioni per l'uso.

Ed eccomi con la prima Rubrica dello Sciatore; ebbene sì, è da un pochino di tempo che ci penso e da un pochino di tempo che ci rimugino; spremuto in un riassunto, il concetto in ballo non è altro che la condivisione delle Mie istruzioni per l'Uso.
Vi siete mai chiesti per quale strano motivo, ogni volta che ci si presenta qualcosa di pressochèNuovo, qualsiasi cosa questo qualcosa sia (ihihhi), abbiamo bisogno di una spiegazione??
Ecco.
Vorrei spiegare a modo Mio.
Vorrei, ragionando per iscritto, essere d'aiuto in primo luogo a me stesso, e in secondo anche a tutti coloro che, brancolanti nel buio dell'incertezza, cercano invano una risposta, come me.
Già ne parlavo in un Post precedente: è più semplice con una Guida.
Di seguito chiarimento che mi sento in obbligo di fare, anche se in realtà penso sia già opinione di comune accordo: quelle che andrò a scrivere saranno le Mie istruzioni dell'uso; questo per sottolineare che, senza presunzione nè arroganza, saranno semplici opinioni, da condividere o su cui discutere in maniera cosatruttiva;
Tutto qui; spero che questo nuovo percorso vi piaccia, ma spero soprattutto possa essere un importante possibilità di arricchimento e riflessione.

A Presto.

Lo Sciatore

venerdì 7 settembre 2012

Quel che mi piace di te...

Io ho un problema con tre particolari categorie di negozi.
Libererie, first of all,
Vintage Shops, e
, mai ci crederete, negozi di Casalinghi.
Praticamente, se ne incontro uno per la strada, non posso non entrare e non dare almeno una compratina;

Ok, premessa riflessiva a parte, ieri mi è accaduta una cosa bizzarra; andavo a fare la spesa, stufa di dover assistere, da giorni, ai pianti disperati del mio supermini-macollaborantefrigo. Beh, mi ferma un tipo con la scusa di essere alla ricerca di una biblioteca anglosassone qui, nella zona; "es tut mir leid, ich kann Ihnen leider nicht helfen" dico io, che nella mia lingua madre suonerebbe più o meno come un "mi dispiace, non so aiutarla". Questo, improvvisamente, mi investe di una scarica di domande tipo intervista/sondaggio/machetefrega, per poi, infine, chiedermi il permesso di leggermi l'Aura. Il tutto riuscendomi pure a saccheggiare il numero di telefono. Al di la degli insulti presi dallo Strutturato, che già mi prevede picchiata e derubata, un pochino di autostupore, anche dentro di me, si è creato; penso io, normalente non sono sicuramente una glaciale snobbina stammi a dieci metri di distanza, ma nemmeno vado a sbandierare il mio numero di cellulare così, al primo che mi chiede un'informazione per strada. Bah, sarà stata l'euforia del giovedì pomeriggio, sarà stato l'ultimo tepore estivo, fattostà che circa due ore dopo mi sono trovata ad inoltrare un messaggio all'astruso, sconosciuto lettore di Auree, confidandogli il mio totale disinteresse per queste cose e chiedendogli di cancellare il mio contatto. Ovviamente questo signore si sarà fatto una gran rista e avrà dato a me della pazza per la richiesta appena viaSMSricevuta, avendogli io dolosamente consegnato il numero poche manciate di minuti prima.
Anyway, tutta questione di AURA.
Mah.


Dai, facciamoCi un pò di pubblicità...

Da dove si comincia?!?

giovedì 6 settembre 2012

giovedì 2 agosto 2012

-Qualcuno Ti Sta Guardando-

No no, dimenticalo; questo Post non ha nulla a che vedere con la Religione, di qualunque tipologia e credo. Penso più, a dire il vero socialmente e psicologicamente parlando, a cosa possa mai rappresentare veramente un Blog. Intendo, un Blog di successo, seguito, costantemente aggiornato e, perchèno??, pure riverito. Chiaramente, oramai, parlare di questi simil-diari/libretti-di-istruzioni/manuali-d'uso/echipiùnehapiùnemetta, è quasi un rituale all'ordine del giorno... "che fai nel tuo tempo libero?""ah, sai, tengo un Blog, solitamente appena posso scrivo quello, o comunque cerco di non perdermi gli aggiornamenti dei miei colleghi-on-line", "Ciao, beviamo un caffè al volo domani mattina?""ah no sai, appena mi sveglio accendo il computer e aggiorno la mia Blogposta quotidiana, sai, per i Miei Followers; meglio rimandare il caffè a più tardi" o ancora "oggi dovrò rimanere incollato allo schermo per ore, devo lasciare almeno 300 commenti ai Blog di chicchessia, ho bisogno di aumentare la mia audience"
STOP, PIANO, FRENA, RESPIRA: ma per Chi è tutto questo??
E che evento socio-fittizio rappresenta questa medio-nuova forma di comunicazione?
Alla fine, volendo essere un pochetto malinconici, è proprio il concetto di Diario stesso che è completamente stravolto, snaturato, accartocciato. Prima stilavo i miei Segreti, le mie Sensazioni, i miei Conflitti, tra le pagine di un oggetto PRIVATO. Oggi di-gi-to tra le ciber-pagine di un oggetto PUBBLICO.
Quindi mi chiedo, premesso che di autenticità si voglia parlare nella Vita, quanto autentico potresti essere qualora il tuo intento fosse quello di creare un prodotto PER_GLI_ALTRI? Non mi venite a raccontare che non Ti curar di Lor ma guarda e passa, perchè proprio non la bevo.
Tutto è mediato dal filtro del, "oddio se sono troppo poco ignavo magari finisco per perdere qualche mioFedeleSeguace".
Perchè, vogliamo parlare dell'inviolatissimo DIARIO di FACEBOOK? Qui raggiungiamo l'apoteosi.
Ma è proprio queto il sito del tranello: volete dirmi che PoterLeggereIlDiarioSegretoDiQualcuno non era anche una delle Vostre più morbose aspirazioni?


Chiamali Stupidi.

mercoledì 25 luglio 2012

Pioggia fuori-Sole dentro

Ieri sono tornata a casa. Da casa, dopo 10 interminabili ore di treno accidentiame!, a casa. Buffo eh!
Sono stata qualche giorno da Mamma e Papà.
Ultimamente ho una voglia costante di raccontarmi in un libro; sarà che ho nostalgia della mia lingua madre, sarà che ho un pochino di tempo in più; sarà, ma immagino tutto quello che succede adattato e stampato a romanzo.
Racconterei di Vita.
Racconterei di Psicologia.
Racconterei di Cucina.
Fotografia.
Se il mio libro esistesse avrebbe un sacco di illustrazioni; è vero che spesso quetse sono solo un ostacolo all'immaginazione, una forzatura nel dare un'immagine reale a ciò che invece vive solo dentro di noi. nella nostra individualità di lettore, grazie alla lettura, appunto; in fin dei conti lo stesso libro è differente per ogni fantasia che lo immagina, leggendoLo. E ormai, giusto per intenderci, Alice nel Paese delle Meraviglie veste un abitino azzurro, con un grembiulino bianco, per ognuno di noi. Ecco no; non introdurrei illustrazioni di questo tipo; non ordinerei immagini così precise e vincolanti; ma magari allegherei qualcosa che facesse ricordare uno specifico colore, un particolare profumo o, chessò, un luogo. Anche questa è Psicologia. Fondamentalmente sarebbe un tentativo di guidare la libertà di immaginazione, che poi è la stessa libertà che ci permette di abbattere le frontiere che ci separano da un BianConiglio. Leggere è Viaggiare. Leggere e Viaggiare. Durante le 10 logoranti ore di cui sopra, con me L'Alchimista di Paulo Coelho. Un Viaggio nel Viaggio, a conti fatti. Senza la pretesa di volerLo recensire, l'Alchimista, redatto la prima volta nel 1988, trovo sia un testo via di mezzo. Un testo via di mezzo per me è un testo esplicito, che si lascia comprendere in maniera totalizzante; mi spiego meglio: l'Alchimista insegna, mostra, è un esempio, ma non lascia quasi nulla alla riflessione. Ancora: ti spiega che l'intensità e la potenza del desiderio fanno si che il tuo progetto si realizzi; ti spiega che per essere felice devi comprendere profondamente la tua Essenza e non avere paura di trovare la strada per la Tua Autenticità; ti spiega di fidarti delle guide che incontri sul tuo cammino e che tutto, sempre, ha un senso e una ragione; ma tutto questo te lo spiega in maniera praticamente esasperatamente esplicita; non hai bisogno di riflettere, non hai bisogno di togliere per capire. una via di mezzo tra una dottrina e un manuale di istruzioni. mi è piaciuto, ma terminata l'ultima facciata, non ci ho quasi più pensato. Peccato, dico io.

Quando desideri una cosa, tutto l'Universo trama affinchè tu possa realizzarla. ( P. Coelho, L' Alchimista,)


lunedì 2 aprile 2012

ImparaL'arteEMettilaDaParte

Non posso che continuamente riflettere in questi giorni, addirittura più del solito, se mai sia poi possibile. Un tavolino circolare e di vetro, una tazza di porcellana rigorosamente biancocandida e una candela inverosimilmente moltopiùaccesacheconsumata come per far luce su ogni pensiero. La Pazienza. Se potessi ridiscutere le materie scolastiche obbligatorie, introdurrei la pazienza come una delle discipline caratterizzanti, nella scuola chemisarebbedavveroservita. Vorrei aver guardato mio nonno con un occhio più critico, mentre toglieva punta e coda alle tegoline appena raccolte; quella sarebbe stata scuola. E non si tratta solamente di un breve esempio nostalgico: amo il ricordo, in qualità di essere umano non potrei farene a meno, per di più sono italiana; ma non si tratta solo di questo, appunto. Ora mi concedo questo privilegio; ora che sono sensibile al tempo necessario, adesso che lo sono diventata, seppur lentamente e non ancora del tutto.
 Perchè cos'è la Pazienza se non proprio il Tempo Necessario?
Fino a qui riesco a non incontrare alcun intoppo. Quando però devo immaginare questo TN come il mio obiettivo -o obbiettivo, chedirsivoglia-, la questione si complica un pochino. Per questo rimprovero i miei occhi del passato, inconsapevoli, incapaci di essere critici, che nessuno ha mai pensato di sensibilizzare, se non tramite l'esempio. Qualcuno me lo doveva proprio dire, da adulta è tutto più difficile. Da cittadina del mondo2012 non ne parliamo.
Il mio TN non ha una forma, non lo riesco a toccare, ma soprattutto non ha una data di scadenza, e questa è la fatica maggiore con cui la Pazienza mi mette alla prova.

Il Tempo Necessario per cuocere una torta è 40 minuti.








lunedì 26 marzo 2012

Aiutati che il Ci-el t'aiuta.

Vorrei che nascesse e penso già al cambiamento, perchè alla fine se guardi bene è quasi sempre troppo difficile scappare dal vortice tempestoso di questo-tanto-amato-ben-poco-da -me capitalismo. e bada, non è tanto solo per iniziare con un termine rumoroso, ma più così, per destar sospetto. se ci ragioni il costrutto su cui si fonda questo pensiero è più immediato di quel vento. tutto e subito. sulla Lista sta al numero 6.


MiChiamoBenvenuto.